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Las Vegas sogna il casinò che vende Marijuana: è già battaglia in Nevada

Unire l’azzardo, inteso come gioco, assieme alla Marijuana per scopi come dire ricreativi. E’ molto più di un progetto per Las Vegas, che a novembre assieme a tutto il Nevada sarà chiamata a decidere se allargare la vendita della marijuana per scopi terapeutici, anche ad altri scopi. E così in tutto questo trambusto, arriva il progetto che sicuramente infiammerà il dibattito di qui alla fine.

Il Nevada come il Colorado

Bisogna premettere che in molti stati degli USA esiste già la libera vendita di Marijuana e sostanze ritenute come droghe leggere. Il Colorado ne è l’ultimo esempio. Aperto il mercato un anno fa, ci sono state vendite per 993 milioni di dollari, 135 dei quali andati in tasse allo Stato, che a sua volta ha finanziato la scuola pubblica per altri 35 milioni. Sono stati creati altri 100.000 posti di lavoro e secondo il rapporto della polizia, i reati in Colorado hanno subito un drastico calo, mentre gli incidenti automobilistici sono in maggioranza causati dall’Alcool.

Las Vegas cartello

Combattere la malavita e avere un maggiore gettito fiscale

I motivi che spingono i vari stati ad aprire alla Marijuana è quello di sottrarre il mercato nero alla malavita e avere quindi un maggiore incasso per l’erario, in modo poi da reinvestire le cifre ottenute. Certo esistono da sempre i pro e i contro di questa cosa, ma per questo motivo, vedendo gli ottimi risultati del Colorado, a Las Vegas ci credono.

High Times porta avanti il progetto

A riferire il tutto ci pensa il New York Times, che indica nella company High Times, l’azienda che più di tutti spinge per l’apertura in Nevada. L’obiettivo della società è infatti quello di creare due casinò, uno in Nevada e l’altro appunto in Colorado, che possano avere la licenza per vendere anche la marijuana per scopi ricreativi. Non a caso la High Times, ha già acquistato una licenza per il gioco, una per il cabaret e una per l’apertura di un ambulatorio a Vegas.

Azzardo + droghe leggere

Chiaro che ci siano già state delle proteste, specialmente dal Gaming Board del Nevada che già in passato si era detto contrario al 100% di far giocare i players sotto effetto di droghe. Gli effetti potrebbero essere devastanti e dunque il confronto si infiamma.